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life size mirror

Chi c'era sta notte? No. parto prima. Ero sul tavolo a lavorare. Periodo difficile. Dormo poco e bene o tanto e male. Problemi, problemi, problemi. Prendo sonno davanti a netflix, mentre guardo per puro gusto masochistico "Brain on fire" Storia brutta brutta. non devo guardare certi film. Mi sveglio quattro ore dopo sul divano. punto al tavolo per scrivere. Ho il ricordo. C'è uno specchio sulla parete di camera mia. verticale. di quelli che servono per guardarsi a figura intera prima di uscire. Io mi guardo, ho dei vestiti nuovi. mi piaccio. Lo specchio comincia ad allargarsi. ora è grande almeno il doppio. Saranno due metri per due. Ma si allarga ancora. In fondo allo specchio, nel riflesso,dentro alla stanza riflessa nello stesso, gli angoli dietro a me si scuriscono improvvisamente, fino a no far più scorgere le pareti in fondo alla stanza. Dentro al riflesso riesco a vedermi...ma dietro di me l'ombra, l'oscurità. Io mi giro, guardo indietro, ma la stanz

polaroid al contrario

Da quando ho diciotto anni faccio fatica a ricordare tutto quello che sogno. Mi sveglio e il vuoto. Anni di sogni persi. Anni di roba strafigherrima che dovevo scrivere da qualche parte. Non credo di essere il primo a pensarlo. Ed il cedimento strutturale di questo ragionamento è che, alla mattina, non mi ricordo un cazzo. Cioè, ci sono stati dei momenti in cui alla mattina l’invadenza del giorno prima imprimeva nella mia testa il sogno. Mamma, mio fratello, le deliranti litanie di casa dei miei genitori. E poi gli anni e i tempi recenti, distopico distaccamento dalla vita reale e tranquilla. Questi due anni devastanti che ogni tanto, entrano nei miei sogni come degli intercity che mi sfondano il sonno in maniera devastante, con me che sto nel centro dei binari pensando che non mi farò male. Ed allora ho capito come fare a ricordarmi a ricordare. Perché c’è un momento in cui, appena prima di aprire gli occhi, quando mi sveglio dopo un attimo discretamente lungo in cui riesco a dormir